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Auto elettriche 2024: infrastrutture di ricarica e sviluppo della rete in Italia

Le auto elettriche 2024 continuano il loro trend di crescita sull'intero territorio nazionale, grazie anche allo sviluppo della relativa infrastruttura di ricarica. Secondo le ultime rilevazioni, nel corso del 2023 si è assistito a un significativo incremento sia dei veicoli elettrici in circolazione, sia dei punti di ricarica installati.

Tale processo di diffusione ha ricevuto un importante impulso dagli incentivi introdotti a livello governativo. Le agevolazioni, che prevedono contributi anche di 10.000 euro, rendono le auto elettriche 2024 accessibili a prezzi contenuti rispetto alle loro prestazioni. 

Grazie a queste misure, sempre più automobilisti hanno la possibilità di passare all'elettrico anche per i propri spostamenti quotidiani. Una scelta che, oltre a benefici economici, comporta notevoli vantaggi ambientali contribuendo al miglioramento della qualità dell'aria nelle nostre città.

Optare per un'auto elettrica significa infatti azzerare localmente le emissioni di sostanze inquinanti e climalteranti. Inoltre, la mobilità a zero emissioni contribuisce al raggiungimento degli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni di CO2 nel settore dei trasporti. Si stima che entro il 2024 le auto elettriche in circolazione in Italia potrebbero raggiungere il 10% del parco veicolare totale, consentendo di evitare importanti quantitativi di emissioni climalteranti nell'atmosfera.

Auto elettriche 2024: La situazione attuale 

La situazione delle infrastrutture di ricarica e lo sviluppo della rete in Italia rappresentano un tema cruciale per la diffusione delle auto elettriche nel 2024. Sebbene negli ultimi anni si sia registrata una crescita significativa, permangono ancora alcune criticità.

Attualmente sono presenti circa 21.000 punti di ricarica in tutto il Paese, di cui il 77% sono di tipo slow e il 16% di tipo fast. Le colonnine ricarica auto elettriche fast, indispensabili per lunghi spostamenti, sono ancora insufficienti soprattutto lungo le autostrade e nei principali assi viari. Alcune regioni, come la Valle d'Aosta e il Molise, risultano inoltre poco coperte dal servizio. È necessario potenziare in particolare la rete di ricarica lungo le autostrade e le strade extraurbane principali, dove gli automobilisti percorrono grandi distanze e hanno quindi necessità di effettuare soste brevi per il rifornimento.

Inoltre, incrementare i punti di ricarica nelle regioni meno coperte consentirebbe di rendere le auto elettriche una valida alternativa su tutto il territorio nazionale. Solo estendendo capillarmente le infrastrutture di ricarica veloce sarà possibile abilitare la mobilità elettrica per i lunghi tragitti.

Il PNRR prevede investimenti per sviluppare ulteriormente la rete di ricarica pubblica, con l'obiettivo di installare 7.500 colonnine fast entro il 2026. Sarà inoltre potenziata la ricarica di prossimità attraverso incentivi per le strutture private.

Superare al più presto i limiti attuali risulta cruciale per consentire alle auto elettriche 2024 di diventare una scelta concreta per la mobilità di tutti gli italiani.

Auto elettrica 2024: i piani di implementazione

I piani di implementazione delle infrastrutture di ricarica per le auto elettriche nel 2024 appaiono ambiziosi, sebbene sussistano ancora alcune criticità. Secondo le ultime rilevazioni, i punti di ricarica pubblici installati nella penisola hanno ormai superato quota 50.000 unità, con una crescita record nell'ultimo anno.

Tuttavia, una percentuale consistente di queste colonnine risulta al momento non funzionante, a causa di lungaggini burocratiche o problemi tecnici. Inoltre, la distribuzione sul territorio appare disomogenea, con il Nord che risulta maggiormente coperto. Rimangono in numero insufficiente le infrastrutture veloci, indispensabili per rendere le auto elettriche 2024 competitive anche per i lunghi tragitti.

È necessario quindi accelerare i piani per potenziare e ammodernare la rete di ricarica, semplificando le procedure autorizzative e garantendo capillarità anche nelle aree meno servite. Solo migliorando concretamente l'accessibilità a queste infrastrutture sarà possibile supportare la crescente domanda di modelli elettrici da parte degli automobilisti che si chiedono "Quale auto elettrica comprare?".

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